Il critico

MASSIMO  PARACCHINI

CRITICO

 

FRANCESCO Giuseppe RINONE  “UN ARTISTA DA NON DIMENTICARE”

Francesco Giuseppe Rinone è stato un vero Maestro e un Artista eccezionale; cresciuto a Brera alla scuola di Alciati, di Carpi e di Rapetti, erede di una preziosa cultura accademica, ha saputo cogliere il sentimento del proprio tempo con freschezza di colori e con pennellata ferma e decisa. Notevole nella ritrattistica di grande forza e bellezza estetica oltreché di introspezione psicologica, negli affreschi, nelle opere di carattere sacro, nella plasticità dei nudi, delle nature morte e dei fiori a volte dipinti anche di getto con grande energia. E poi ancora uomo generoso di profonda umanità e di cultura e straordinario  insegnante che ha saputo trasmettermi i primi rudimenti già all’età di 12 anni, facendomi respirare l’aria delle vere botteghe di una volta dove si andava dal grande Maestro ad imparare tutti i segreti dell’arte e della vita.

 

E. COLOMBOTTO ROSSO   “VISIONI DELL’ANIMA”

Enrico  Colombotto Rosso (Torino 1925 – Camino 2013)  fu maestro ineguagliabile di un surrealismo onirico, visionario e drammatico in grado di condurre l’osservatore verso l’ignoto; pittore dell’anima, anticonformista, ribelle, sa presentarci sempre immagini molto forti e crude attraverso le sue forme esili, esanimi, macabre, scheletrite e deformi che esprimono l’angoscia e che ci urlano tutto il loro dramma interiore e la loro disperazione, diventando icone delle inquietudini e delle tensioni del mondo contemporaneo con riferimento sia alle grandi tragedie della storia, sia agli abissi della follia umana delle case di cura, ma facendo pensare anche alle “pitture nere” della Quinta del Sordo di Goya.

FRANCESCO LEALE, UN ARTISTA INDIMENTICABILE

Francesco Leale è stata una figura eclettica, molto significativa della cultura vercellese, artista completo e scrittore, grande disegnatore dal tratto libero, spontaneo, informale. Si affermò subito, fin da giovane come caricaturista  e grafico umorista a livello internazionale, vincendo la Biennale Internazionale dell’Umorismo di Tolentino ed esponendo a Berlino all’ “Internazional Exibition Cartoon”. Espone poi alla “Quadriennale di Roma” e viene premiato anche nel 1947 alla grande mostra della caricatura di Trieste, esponendo caricature di personaggi di fama mondiale, in cui le deformazioni  indagano spesso anche l’interiorità del personaggio e sanno mettere in rilievo, con grande maestria, i difetti e le caratteristiche negative. Tra i personaggi famosi caricaturizzati da Leale, si ricordano ad esempio, Cesare Borgia, Enrico VIII, Napoleone, D’Annunzio,  Stalin , Ghandi e tanti altri. Molti anche i personaggi politici, dello sport e dello spettacolo trasfigurati dall’abile mano del Maestro. Tra questi si ricorda in particolare la fantastica trasformazione della “Gioconda”nel profilo di De Gaulle e il ritratto deformato di Alida Valli che era stata contestato dall’attrice stessa. Molte sue caricature sono state anche pubblicate su quotidiani nazionali come il “Corriere della Sera”.

Partendo da uno stile grafico di matrice classica dal forte plasticismo, dovuta alla sua formazione accademica a Torino, riesce arrivare alla sintesi delle forme, attraverso una gestualità naturalmente spontanea che lo porta in pittura alla stagione informale rivisitata in modo molto personale. Fu anche tra i fondatori del “Gruppo Forme, ”un cenacolo di pittori, disegnatori  e scrittori vercellesi che arriverà ad esporre a Torino e anche  a Roma. A dimostrazione dei suoi innumerevoli interessi si ricorda anche la sua attività di giornalista , scrittore, poeta e critico d’arte. Fu Direttore del settimanale vercellese  “L’Amico del popolo”e della rivista “L’impegno” e collaboratore di giornali quali “La Gazzetta dello Sport”, “La Stampa” e “La Sesia”. Fu anche docente di Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico “Ugo Foscolo” e di disegno e decorazione presso L’Istituto di Belle Arti di Vercelli.

RENZO RONCAROLO, ECLETTICO ARTISTA VERCELLESE

Artista eclettico e poliedrico ha  saputo esprimersi padroneggiando con maestria e creatività tanti stili, tecniche e materiali diversi. Dopo aver cominciato la sua formazione giovanissimo all’Istituto di Belle Arti di Vercelli dove poi insegnerà in età più matura pittura e decorazione, continuerà i suoi studi prima all’Accademia Albertina, dove avrà come maestro Cesare Maggi, per concluderli poi all’Accademia di Brera. Durante  la seconda guerra mondiale, fu internato in un campo di concentramento e durante la prigionia realizzò schizzi e disegni caratterizzati da un tragico espressionismo. Fu grande sperimentatore, trovando sempre nuove soluzioni tecniche attraverso le quali ha saputo rappresentare figure e paesaggi della sua città spesso con risultati molto lusinghieri. Passerà con grande facilità  dal figurativo più tradizionale, ispirato sicuramente dalla classicità dei grandi maestri locali quali Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino, di cui realizzerà anche una pregevole copia della Deposizione e diverse pale d’altare e affreschi presenti sia in Piemonte che in Val D’Aosta, fino ad arrivare alle grandi sperimentazioni dell’astratto e dell’ informale, guidato certamente dalle avanguardie che stavano rivoluzionando l’arte; la sua pittura, gestuale e molto libera nelle forme e nei colori, potrebbe essere interpretata come un riflesso delle inquietudini e della crisi di certezze della civiltà contemporanea. Ha saputo padroneggiare tantissime tecniche, utilizzando diversi materiali come l’inchiostro, la matita, la sanguigna, la spatola, il pennello, riuscendo soprattutto a distinguersi nei diversi acquerelli realizzati  con grande sensibilità e delicatezza di tocco; ma ha saputo anche  eccellere  negli oli, soprattutto in  quelli più recenti,  dove si nota la grande libertà interpretativa e la notevole ricerca cromatica raggiunta.

GALLERIA NELSON CORNICI - UNA VITA PER L’ARTE

La Galleria Nelson Cornici, situata in via Walter Manzone n. 55 a Vercelli, si presenta subito, per chi entra, come una vera galleria d’arte per le innumerevoli opere di artisti vari appese alle pareti, oltre che raffinato laboratorio di cornici con una vastissima scelta di articoli, tutti di pregevole fattura, da quelli fiorentini a quelli più moderni, adatti a qualsiasi tipo di opera sia figurativa che astratta o informale.

Un’attività e una carriera che continua da circa quarant’anni, grazie alla grandissima dedizione e alla passione inesauribile per l’arte dei  due straordinari galleristi Nelson Bozzini e della moglie Alfonsina Campanella. Spesso la galleria diventa luogo d’incontro e di scambio d’idee, vero centro d’attrazione culturale,  soprattutto di artisti, ma anche di intenditori o semplici appassionati d’arte e diverse volte dagli incontri sono nate  nuove idee che hanno portato all’organizzazione di importanti mostre di artisti del passato come quelle di F. G. Rinone o E. Colombotto Rosso  sia di artisti del presente come quelle di Alessio, Albertaro, Arini, Bonadonna, Givogre, Nigro, Paracchini, Rosetta  e di molti altri che continuano a frequentare       assiduamente      la galleria.     E’ dunque una vera galleria - laboratorio come quelle di una volta dove si respira a pieni polmoni l’aria intensa e inebriante dell’ arte e dove soprattutto ogni artista può esporre senza alcun onere, esprimendo liberamente la propria arte e realizzare così il proprio progetto o sogno nel cassetto o dove semplicemente c’è l’occasione di festeggiare con il gruppo di amici sia gli eventi più significativi, sia gli incontri più casuali . Diventa così un vero punto di approdo, un punto fermo e sicuro nella nostra città per tanti amici e conoscenti, di fronte al mare selvaggio del mondo artistico dove invece ci sono tanti mercenari subito pronti ad approfittare delle debolezze o delle aspirazioni di qualsiasi artista. Diventa alfine punto di partenza verso altre mete perché questa galleria è di stimolo per crescere e per affermarsi poi sulla scena nazionale. Tutto questo grazie, come si diceva  all’inizio, alla grande sensibilità e amore per l’arte dei due galleristi Nelson e Alfonsina a cui si è aggiunta la preziosa e fondamentale collaborazione del Prof. Massimo Paracchini, sempre disponibile per la realizzazione e presentazione di molte mostre, per la ricerca e la scelta delle opere e per gli aspetti critici. La galleria poi presenta una mostra permanente e una pregevole collezione di artisti sia vercellesi che nazionali. Molte le opere, alcune anche di grande valore artistico, che hanno segnato ad esempio la storia della pittura vercellese come quelle di Alciati, Rinone, Roncarolo, Villani, Leale, Raviglione, Mele, De Bianchi, Gazzone, E. Colombotto Rosso. La scelta è molto vasta sia per l’intenditore d’arte che per un pubblico medio che ama abbellire semplicemente le pareti della propria casa di vere opere d’arte. Diversi poi anche i multipli di artisti nazionali.

GIANFRANCO  ALESSIO  “I MITI DEL GRANDE CINEMA AMERICANO”

Gianfranco Alessio è una nuova rivelazione nella ritrattistica di personaggi famosi del grande schermo. Sa cogliere in ogni sguardo, grazie alla sua ricerca inesauribile, l’attimo più interessante di un volto, fermandolo per sempre sulla tela con notevole perizia nel disegno, con osservazione acuta e capacità espressiva non comuni nel panorama artistico attuale, sa farci rivivere con maestria i miti del grande cinema con tratto sicuro e personale, trasfigurando la semplice immagine fotografica per trasformarla in vera arte.

 

VALERIO BONADONNA (BONVAL) “ verso il centro dell’universo”

Valerio Bonadonna, detto Bonval, ci presenta una pittura siderale, diversa da quella che il pubblico vercellese di solito è abituato a fruire; nasce dal mero istinto, ma con una sensibilità cromatica molto spiccata, sa immergerci con le sue preziose opere negli spazi profondi sia dell’Universo, ma anche del suo inconscio, facendoci assaporare veri tesori coloristici in una forma libera e gestuale che ci indica un animo molto sensibile fiorente di sensazioni ed emozioni allo stato puro.

WALTER ROSETTA  “ PAESAGGI DI UN TEMPO”

Walter Rosetta è un artista tutto da scoprire, cantore genuino delle nostre terre, sa farci assaporare con grande spontaneità il fascino discreto del paesaggio di campagna e dei suoi preziosi frutti, a volte con lo stupore di un fanciullo che cammina e memorizza sulla tela, senza schemi preconcettuali, le emozioni più pure e più vere dell’uomo immerso nel sublime spettacolo della natura.

AURELIO NIGRO  MOSTRA PERSONALE

Aurelio Nigro è uno degli artisti più significativi nel panorama artistico vercellese, un pittore figurativo che sa rileggere poeticamente la realtà, attratto soprattutto dal paesaggio in tutte le sue forme, in particolar modo del Vercellese e del Monferrato, ma che nella sua attenta ricerca è approdato anche all’astratto e all’informale in alcune opere più gestuali e immediate nella realizzazione, ma sempre profondamente meditate. Ha una notevole sensibilità coloristica e fa uso spesso di tonalità molto calde. Diverse le sue personali fin dal 1971, ha frequentato L’Istituto di Belle Arti di Vercelli diretto dal Prof. Roncarolo ed ha conseguito il diploma di pittura e decorazione nel 1977; molto importante è stata  l’esposizione “Pro America” al Bar Bellini di Vercelli il cui ricavato  era stato devoluto in beneficenza per i ragazzi deceduti durante  la tragedia delle Torri Gemelle a New York; ha inoltre partecipato a diverse collettive, ottenendo molti riconoscimenti e premi. Attualmente fa parte del movimento artistico denominato “Causalismo” di  Castelnuovo Scrivia (AL).  Nelle sue opere c’è un uso ben dosato di colori caldi e vibranti che attraggono subito lo spettatore da un punto di vista emozionale. La sua pittura è intensa, ma delicata e nelle sue tele ci sono sempre scorci suggestivi, paesaggi di pianura, di collina o di montagna, campi coltivati o fioriti, immagini di terra, acqua e  cielo dove l’artista ci invita a riprendere il contatto diretto con la natura amica che ci rasserena lontano dal frastuono e dall’alienazione delle città caotiche di oggi. Uno sguardo genuino alla natura che diventa spesso suggestivo grazie ai sapienti effetti di luce, infatti una luminosità diffusa avvolge ogni paesaggio che ha una particolare atmosfera di silenzio e di profonda meditazione, sempre alla ricerca di una natura incontaminata al di là degli schemi del mondo frenetico di oggi. E’ certamente un’arte senza tempo e senza confini che ci apre un varco e che ci induce a pensare che è possibile essere felici quando si è immersi totalmente nella natura e si è in totale equilibrio con essa.

GIANFRANCO ALESSIO E VALERIO BONADONNA 

“GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO”

La  Galleria Nelson Cornici di Vercelli  torna  di nuovo in scena  dopo la grande mostra grafica del Maestro internazionale E. Colombotto  Rosso e stavolta ci presenta due esponenti molto interessanti  del panorama artistico contemporaneo vercellese e cioè Gianfranco Alessio e Valerio Bonadonna detto Bonval. Come fa intendere il titolo della mostra, “Gli opposti si attraggono”,  gli artisti in questione sono sicuramente agli antipodi  riguardo all’espressione  artistica e al modo di rappresentare il mondo, ma certamente complementari.  Da una parte c’è Gianfranco Alessio  che,  grazie ad uno studio continuo e approfondito del disegno e ad un’acuta indagine psicologica del personaggio, ci presenta  i volti più celebri  del cinema e della musica internazionale, cogliendoli nelle loro espressioni più significative e più caratterizzanti: una galleria di ritratti, tutti ben riusciti grazie ad una pennellata ben dosata e raffinata, ad un’ottima resa  cromatica e ad un’attenzione ai particolari espressivi di ogni volto, il che richiede sempre grande concentrazione  e   impegno.  Dall’altra parte vi sono le opere di Valerio Bonadonna detto  Bonval  che, con fare istintivo e gestuale, ci presenta opere in cui indaga con notevole sensibilità cromatica i misteri dell’Universo e dell’interiorità umana. L’artista ha affinato nel tempo una tecnica personale che sicuramente s’ispira all’Action Painting americana e quindi all’uso del dripping in cui i colori si amalgamano dopo che vengono lasciati sgocciolare direttamente

sulla tela; il risultato finale è sempre un’ottima performance  cromatica che rivela  un’innata capacità di cogliere l’insieme dei  colori di un Universo magico e misterioso tutto da scoprire attraverso una spontaneità  e una gestualità che indica una grande libertà d’animo.

GIAN PAOLO TORRES - UN ARTISTA TUTTO DA SCOPRIRE

Gian Paolo Torres , un artista vercellese ancora tutto da scoprire, attento studioso delle avanguardie artistiche di fine ‘800 e inizi del ‘900, che si differenzia da tutti gli altri per l’insaziabile voglia di conoscere e di scoprire, di approfondire, per una spiccata sensibilità cromatica, per il colore puro e genuino a volte spregiudicato e audace, ma anche raffinato delle sue opere che fanno  pensare subito a Matisse, a Derain, a Marquet,  ai Fauves, o anche a Rousseau il Doganiere, a volte delicato come la corolla di un fiore appena nato, altre volte incisivo, potente, esplosivo come nelle calde soleggiate giornate estive quando il mare abbaglia per il suo intenso splendore. Spesso i colori primari vengono scelti e accostati liberamente, non è più necessario utilizzare il  chiaroscuro o la prospettiva, ma tutto è lasciato al contrasto cromatico e alla sua grande  forza, dando sempre  libero sfogo all’immediatezza espressiva. Nelle sue opere non è più importante rappresentare la realtà quotidiana  come quella di due triglie o due uova in padella o di un paesaggio urbano o di campagna, o il volto di una donna o di un amico di lunga data, fondamentale diventa trascriverla attraverso la semplificazione e la sintesi delle forme, il fulgore cromatico, puro, spontaneo per esprimere fino in fondo le proprie emozioni e le proprie sensazioni, per cogliere sempre la forza intramontabile dell’arte e la sua eterna libertà al di là di ogni schema precostituito, per carpire  il prorompere inarrestabile della vita e il suo infinito slancio.  Il nostro artista ha viaggiato tanto in età più giovane, ha osservato molto, continua a studiare e a mostrare una vivacità intellettuale che non ha eguali nel panorama artistico locale.

ARMANDO NEGRETTO - UN ARTISTA IN BILICO TRA SOGNO E REALTA’

Armando Negretto, pur essendo un artista essenzialmente figurativo, ha mostrato fin dall’inizio della sua ricerca artistica abilità nel coniugare il reale con l’onirico. In ogni sua opera cerca di cogliere  non solo la verità del reale, ma anche quella seducente atmosfera di mistero e di sogno che pervade ogni sua singola tela, realizzata sempre con grande ricerca di perfezione, soprattutto nella struttura formale del disegno. I toni scuri e avvolgenti,  che a volte ricordano certe atmosfere nordiche alla Munch, ci trasmettono spesso una visione di Vercelli autunnale o innevata, quasi irreale, illuminata solo dai lampioni accesi, pervasa di intimismo, di profonda malinconia e di grande emotività interiore. C’è poesia pura anche nella rappresentazione della natura, specialmente della campagna vercellese.  Spettacolari sono le sue risaie, a volte realizzate in controluce, le lame del Sesia e finanche i paesaggi di mare, tutti soggetti  rappresentati sempre con i suoi colori preferiti, i viola e i blu,  tanto amati, a volte  colti nei caldi tramonti primaverili oppure trattati, in particolare nelle più recenti sperimentazioni, con un largo puntinismo geometrico, come se l’immagine venisse trasfigurata da un reticolato a scacchiera.                                                                                                                                                                                                        

MARCELLO DELLA VALLE – DALLA NATURA AL SOGNO SURREALE

Marcello Della Valle si presenta subito come un artista dalle grandi doti di disegnatore, che trae ispirazione certamente dalla natura forte e incontaminata  che lo circonda e lo attrae e che,  attraverso le sue opere, sa immergerci in un mondo primordiale oggi quasi perduto,  ma verso cui tendiamo costantemente.

Abile incisore, diplomato all’Istituto Statale d’arte di Urbino e laureato in Architettura, dimostra in ogni opera una precisione nel tratto che gli deriva senza dubbio dalla sua formazione. Oltre ai numerosi paesaggi biellesi, in cui il pittore esprime  tutto il suo interesse per la natura, ci sono diverse opere che rappresentano  personaggi femminili che spesso emergono dalle acque,  hanno volti misteriosi, enigmatici  e quasi surreali e appartengono sicuramente  al mondo interiore e fantastico dell’artista.

Le opere di Della Valle  rivelano un giusto equilibrio tra natura e mondo immaginario, aspetti  che vengono sempre rappresentati con grande maestria nel tratto pulito e preciso tipico dell’arte incisoria e che ci trasmettono tutto il fascino della ricerca e del costante amore per l’arte, per la natura e per la vita.

Prof.  Massimo Paracchini

 

 

                                              

 

                  

                   

              

                                                    

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